Lo strumento.
«The Internet is based on a layered, end-to-end model that allows people at each level of the network to innovate free of any central control.»1 (Vinton Cerf – 2005).

Nessuna autorità centrale, da client a client, da soggetto a soggetto. Non interessa quello che viene veicolato piuttosto che il segnale arrivi a destinazione.

Il metodo.
Nel XVI secolo il Gran Moghul Akbar scriveva “[l]a ricerca della ragione e il rifiuto del tradizionalismo sono tanto brillantemente manifesti che non c’è necessità di argomentarne i meriti. Se il tradizionalismo fosse appropriato, i profeti si sarebbero limitati a seguire ciò che dicevano i loro predecessori (invece di proporre messaggi nuovi).”2

L’etica.
“Democrazia e verità assoluta, democrazia e dogma, sono incompatibili. La verità assoluta e il dogma valgono non nelle società democratiche, ma in quelle autocratiche.”3

“[…] dobbiamo tenere a mente che non di rado i tentativi di imporre soluzioni dall’alto a società umane hanno avuto, alla lunga, conseguenze disastrose. Solo attraverso l’istruzione, la partecipazione, una certa misura di consenso e la diffusa percezione, da parte dei singoli, che è in gioco qualcosa che li riguarda direttamente, sarà possibile realizzare un durevole e soddisfacente mutamento d’indirizzo.”4

“[…] Il punto non è rispettare l’intima convinzione dei politici, ma avere leggi che rispettino la libertà di agire di ciascuno di noi davanti alle decisioni importanti della vita.”5

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1) Vint Cerf speaks out on net neutrality
2) Cit. in Identità e violenza di Amartha Sen, Laterza, Bari 2006, p. 163
3) Gustavo Zagrebelsky, Imparare la democrazia, La Biblioteca di Repubblica, Gruppo Editoriale L’Espresso Spa-Div la Repubblica, Roma 2005, p. 25
4) Murray Gell-Mann, Il quark e il giaguaro, Bollati Boringhieri, Torino 2000, p. 370
5) Stefano Rodotà in, Eleonora Martini, Politici, liberateci dalla vostra coscienza, Il Manifesto, di Sabato 5 gennaio 2008, p. 7.